Un vortice di emozioni, dalla rabbia alla commozione, accompagnano Il Sospetto.
Mads Mikkelsen si conferma essere uno degli attori più bravi in circolazione in un’altra ennesima perla di Vinterberg.
Una pellicola agghiacciante, dalla profonda misantropia: l’essere umano è crudele e persino i bambini non sono portatori d’innocenza.
Una meravigliosa quanto drammatica rappresentanza di come si possa rovinare per sempre la vita altrui.

Still Life è uno dei film più umani che abbia mai visto.
Un miscuglio di drammaticità, solitudine, speranza.
Fotografia e sceneggiatura di un altro pianeta.

Immerso in un’America pappona, cruda e frenetica, Un uomo da marciapiede anticipa i tempi e di fatti anche il capolavoro di Scorsese (Taxi Driver).
Si culla un sogno, che è quello di Miami, ma a New York c’è solo tempo per sopravvivere: se al nostro Joe Buck il sorriso da cowboy sparisce man mano, ad Enrico Rizzo (splendido il doppiaggio del grande Amendola) non resta altro che la povertà e gli acciacchi.
Film importante anche per aver toccato temi come l’omosessualità, in maniera esplicita, e scene di sesso e nudità.
Immensa anche la colonna sonora.

“I’m walking here! I’m walking here!”

Sound of Metal è un film che indubbiamente lascia qualcosa.
Sa tenere, sa come coinvolgere anche chi non soffre di problemi all’udito e, soprattutto, non va in cerca di pietà.
Tralasciando la grande interpretazione di Riz Ahmed (ci metto anche Paul Raci), il problema principale del film è che dopo quaranta minuti diventa piatto. 
La sceneggiatura lascia un po’ a desiderare, non si capisce perché il protagonista non vende subito il camper per effettuare l’operazione, del perché poi nel finale rimuove i processori dei suoi impianti (mandando un po’ in fumo tutto quello suggeritogli).
Interessante anche se non perfettamente riuscito nella sua globalità.