So del cinema quel tanto da convincermi che non ne so niente.
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Call Me by Your Name 2017
E la chiamano estate
Questa estate senza te
Ma non sanno che vivo
Ricordando sempre te
Il profumo del mare
Non lo sento, non c'è più
Perché non torni qui
Vicino a meE le chiamano notti
Queste notti senza te
Ma non sanno che esiste
Chi di notte piange te
Ma gli altri vivono, parlano, amanoE la chiamano estate
Questa estate senza te -
Under the Riccione Sun 2020
Dispiace parecchio, perché è un prodottino senza pretese che intrattiene e, per un po', fa il suo lavoro. Un film per ragazzi simpatico, leggero, fresco. Peccato mandi tutto in vacca nella seconda parte facendosi prevedibile, annoiando e, soprattutto, legandosi indissolubilmente alla colonna sonora, monopolizzata da Tommaso Paradiso. Pare un continuo siparietto promozionale che fa da sfondo (ma manco troppo) alla risoluzione di più o meno tutte le linee narrative. Ed è difficile trovare aggettivi per descrivere l'irritazione che ha prodotto…
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The Tree of Wooden Clogs 1978
Mi sono venute in mente alcune parole di Bazin, che nel saggio "Il realismo cinematografico e la scuola italiana della Liberazione" scrive: [...] ma ditemi se, uscendo dopo aver visto un film italiano, non vi sentite migliori, non avete voglia di cambiare l'ordine delle cose. Di fronte al candore, all'ingenuità, alla purezza del mondo perduto raccontato da Olmi si resta inermi. È il tempo, fissato su pellicola, dei nostri avi, nonni, bisnonni e padri (la miseria nelle campagne di fine…
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1917 2019
Per IGN guardare 1917 ti fa sentire in guerra. Io mi sono sentito preso in giro. Cinema usa e getta che non ha ragione d'esistere. Esperienza che, pur intrattenendo, si esaurisce tra le quattro mura di una sala cinematografica. Scelte tecniche poco sensate, nulla sbalordisce. Un (falso) piano-sequenza ingiustificato che obbliga inevitabilmente a tempi morti e ad una totale mancanza di ritmo, compensata furbescamente da musiche e sonoro. E infine, quel che è peggio, una tangibile sensazione di finzione.